La rivoluzione tecnologica delle case automobilistiche è in corso

bmw concept
© nextpit

Dal 2021 le prime auto autonome dovrebbero iniziare a girare sulle strade europee. A fronte di questa evoluzione, numerose aziende high-tech hanno invaso il mercato automobilistico, come Apple, Google o anche Amazon, coscienti che l’auto diventerà il nuovo eldorado per i contenuti e la pubblicità. Tuttavia le case automobilistiche non hanno ancora detto l’ultima e preparano la loro evoluzione.

Il cambiamento dell’automobile

L’avvento delle auto connesse prima e delle auto autonome dopo, apre le porte a numerosi utilizzi. Il contenuto, infatti, diventerà uno dei soggetti principali dell’industria automobilistica nei prossimi anni e la battaglia è appena iniziata. Il tempo che si risparmierà alla guida è prezioso per molte aziende. Gli utenti avranno maggiori occasioni e soprattutto più tempo per consultare contenuti (video, musica, letture, ricerche, ecc.) e per altre attività (specialmente gli acquisti online).

Molte aziende high tech l’hanno capito e si sono riversate sul mercato automobilistico. I saloni della tecnologia diventano i saloni dell’automobile e viceversa. Ne è ancora una volta la prova il CES 2018 di Las Vegas a inizio di quest'anno.

Una delle prime dimostrazioni dello sbarco dei giganti della tecnologia nel mondo dell’automobile è lo sviluppo di Apple Car e Android Auto ma anche l’arrivo degli assistenti vocali come Siri, Google Assistant o Amazon Alexa sull’auto. Davanti alla vastità del mercato anche altre aziende più classiche investono nel campo e propongono persino i propri assistenti vocali. È il caso, per esempio, di Bosch che ha lanciato Casey, un assistente vocale con l’obiettivo di rendere la guida più comoda e sicura. Questo sistema di riconoscimento vocale comprende strutture naturali e può persino gestire gli accenti e i dialetti di 30 Paesi del mondo.

I produttori coscienti del pericolo

Naturalmente i più grandi produttori del settore hanno già cominciato la loro trasformazione. Lo sviluppo di Tesla ha sconvolto un’industria che fino a qualche anno fa era molto restia ai cambiamenti. Il modello tradizionale che si basava sulla proprietà privata del veicolo sta tramontando e le sfide create dalle nuove forme di mobilità ma anche dall’auto autonoma obbligano i costruttori ad accelerare la loro rivoluzione.

Alcuni costruttori l’hanno capito bene, si sono resi conto che l’arrivo delle auto autonome permetteva di trasformare i loro veicoli in dei veri negozi su ruote in cui passeggeri e conducenti potevano “spendere” durante il loro tragitto. Perché no, i produttori automobilistici non sono diventati più filantropi in questa rivoluzione dell’era automobilistica.

Renault-Nissan-Mitsubishi, primo costruttore automobilistico mondiale nel primo semestre 2017, ha annunciato qualche settimana fa di voler investire 5 milioni di euro in un gruppo editoriale francese. “Il prossimo argomento dell’industria automobilistica è il contenuto. Sia che lo si prenda dagli altri, sia che ci si interessi personalmente…Ciò che non vogliamo è produrre scatole vuote da cui beneficino altri attori” ha affermato Carlos Ghosn, l’iconico dirigente del gruppo durante l’annuncio dell’operazione.

Vogliamo evitare ciò che è successo con i produttori di telefoni. Non svilupperemo un hardware affinché qualcun altro recuperi tutto il valore aggiunto

Vorrebbe quindi offrire agli utenti sapere e informazioni divulgati dai media con prodotti a base di dati e intelligenza artificiale. “Vogliamo evitare ciò che è successo con i produttori di telefoni. Non svilupperemo un hardware affinché qualcun altro recuperi tutto il valore aggiunto”.

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 La Smart Vision EQ ForTwo rappresenta la visione della mobilità urbana del futuro del costruttore Smart. / © NextPit

L’auto del domani sarà high tech e piena di servizi

Oltre a vendere un’auto autonoma, i costruttori vogliono dunque vendere servizi agli utenti. La concorrenza di GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft) è importante e lasciare loro campo libero è impensabile. Renault-Nissan sembra partire da una logica di proprietà con un sistema chiuso dove solo i clienti del marchio avranno accesso a certo un tipo di servizi (e di contenuti). O se si crede alle ultime tendenze del salone dell’auto di Francoforte nel settembre scorso come la Smart Vision EQ ForTwo, proporre un sistema più aperto per permettere a ognuno di ritrovare il proprio universo in qualunque veicolo potrebbe avere più senso nella misura in cui il veicolo sarà sempre più condiviso.

Cosa vi ispira il cambiamento dell’industria automobilistica? Credete nell’auto autonoma?

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Pierre Vitré

Pierre Vitré
Caporedattore

Pierre nutre una grande passione per le nuove tecnologie mobile fin dai suoi primi tempi trascorsi con il suo StarTac. Utente Android dal 2011, Pierre non può più fare a meno del robottino verde ed è questo uno dei motivi principali che lo ha spinto ad unirsi al team di AndroidPIT per diventare Caporedattore del team editoriale francese. Non abbandona mai il suo smartphone e smartwatch ed è ancora convinto che Google Glass sarà un successone.

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1 Commento
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  • Alessandro Agostini 33
    Alessandro Agostini 13 gen 2018 Link al commento

    Cosa vi ispira il cambiamento dell’industria automobilistica? Che, siccome le novità nella gestione elettronica dell'automobile provvedono a ritmo velocissimo, volendo cambiare auto attenderò più tempo possibile per avere l'ultima versione.
    Credete nell’auto autonoma? E come sarebbe possibile il contrario? Se vedi una qualsiasi pubblicità in TV puoi notare come argomenti come potenza, velocità, tenuta di strada e simili non vengano più nemmeno citati ed hanno ceduto il passo alla frenata autonoma, all'avvio di cambiò corsia, al collegamento con Android\iPhone ecc. Tutto ciò sta a significare che le caratteristiche tecniche classiche di un'automobile non interessano più nessuno. Giustamente 😃