OPPO RX17 Pro recensione: un gioiello costoso

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© nextpit

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OPPO RX17 Pro è uno smartphone elegante in grado di ricaricarsi ad una velocità incredibile ma queste non sono tutte le sue qualità. Sarà riuscito il gemello di OnePlus 6T ad impressionare con le sue tre fotocamere ed il suo lettore di impronte integrato nel display? Scopritelo nella recensione completa!

OPPO RX17 Pro

Pro

  • Ricarica SuperVOOC
  • Design elegante con colori originali
  • Lettore di impronte integrato nel display
  • Ottimo schermo
  • Tanta memoria
  • Fotocamere

Contro

  • ColorOS
  • Speaker mono
  • Prestazioni solo sufficienti
OPPO RX17 Pro: Tutte le offerte

Un prezzo sopra le righe

OPPO RX17 Pro è disponibile in due colori (gli stessi della variante cinese R17 Pro), ovvero Radiant Mist e Emerald Green. Il prezzo di lancio nel nostro Paese è di 599 euro. L'azienda cinese ha puntato in alto per il suo smartphone che, anche prendendo in considerazione le sue caratteristiche uniche, rimane un medio gamma.

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OPPO RX17 Pro arriva con una cover inclusa nella confezione. / © NextPit

Un design brillante

Non c'è da girarci intorno, il design di questo OPPO RX17 Pro ricorda molto da vicino quello di OnePlus 6T. Una delle poche differenze la possiamo osservare nella cornice metallica che, sullo smartphone OPPO, rientra leggermente nella parte alta e bassa del terminale. Ricorda la cornice di Find X.

I tasti volume sul lato sinistro sono separati invece di essere controllati da un unico bilanciere e non è presente un selettore per passare tra le modalità suoneria, vibrazione e silenzioso. Anche le fotocamere sul retro hanno un aspetto diverso a causa dei diversi sensori utilizzati.

Tutto il resto, dal look della parte frontale alle curvature del vetro posteriore, sono esattamente congruenti con il cugino di casa OnePlus. E questo è un bene.

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Ho sempre preferito i tasti del volume separati. / © NextPit

In mano lo smartphone è comodo anche se a volte mi è sembrato leggermente pesante nonostante pesi 183g: non un peso massimo della categoria. Il terminale restituisce un feeling premium e non deluderà gli utenti . Personalmente, anche grazie agli originali colori scelti, ho adorato avere tra le mani questo RX17 Pro.

Purtroppo, come OnePlus 6T, non è presente alcuna certificazione IP anche se l'azienda afferma di aver testato il terminale contro gli eventuali spruzzi d'acqua. L'unico aspetto che non ho apprezzato è il Gorilla Glass 6 anteriore, spigoloso e quasi tagliente su tutta la lunghezza della cornice a causa di un piccolo scalino che lo separa dalla cornice e della mancata curvatura tipica degli smartphone moderni.

Un display quasi impeccabile

Lo smartphone ha un display AMOLED da 6,4 pollici con un rapporto di 19,5:9. Con tali caratteristiche è perfettamente alla moda: le dimensioni consentono agli utenti di godere di contenuti multimediali e la tecnologia dello schermo non pesa troppo sull'autonomia, cosa si può chiedere di più? Alta definizione?

Abbiamo già uno schermo 1080p (1080x2340 pixel), non sarà la migliore definizione sul mercato ma probabilmente è abbastanza per la maggior parte degli utenti. Personalmente l'ho trovato un display davvero piacevole , il che devo ammettere mi ha stupito: negli ultimi anno ho sempre utilizzato come smartphone personali dei dispositivi dal display QHD e questo è uno dei pochi FullHD passati sotto la mia lente che non me li ha fatti rimpiangere.

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Un piccolo notch che non ruba spazio alle notifiche. / © NextPit

I colori sono perfettamente equilibrati per non sembrare ne troppo saturi ne troppo slavati e i bianchi, anche se tendono leggermente al giallo, non sono fastidiosi. La luminosità massima è sufficiente per le giornate di sole e la minima è sufficientemente bassa per non risultare fastidiosa al buio completo. L'unico difetto che ho trovato è la tendenza del software a mantenere la luminosità automatica un po' troppo bassa.

Avete ragione, nella parte alta è presente anche un piccolo notch a goccia ma la trovo una delle soluzioni più eleganti disponibili al momento assieme al foro nel display ed allo slider.

Due sistemi di autenticazione biometrica

Preferite il riconoscimento facciale o un lettore di impronte digitali sotto lo schermo? L'RX17 Pro offre entrambi e funzionano quasi senza problemi. Lo sblocco con il riconoscimento del volto è molto veloce e di tipo 2D, è molto probabile riuscire ad ingannarlo con una foto o un video mentre di notte non sempre funziona.

Il lettore di impronte integrato nello schermo (di tipo ottico) non è tra i più veloci tra me provati, nemmeno prendendo in considerazione solamente i sensori posizionati all'interno dei display ma non mi ha mai deluso anche se ha messo alla prova la mia pazienza a volte.

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OPPO offre il riconoscimento facciale e il lettore di impronte digitali sotto lo schermo. / © NextPit

ColorOS ne ha di strada da fare...

Questo è dove alcuni rimarranno delusi: il dispositivo dispone di Android 8.1 Oreo e non di  Android Pie. Nel mondo frammentato di Android è deplorevole vedere uno smartphone arrivare sul mercato 2 mesi dopo la presentazione di una nuova versione e non trovarla installata. Purtroppo si tratta di un problema ricorrente sugli smartphone Android. L'interfaccia ColorOS, la skin OPPO, è presente nella versione 5.2.

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Tutto sommato l'esperienza utente non è pessima ma potrebbe essere migliore. / © NextPit

Siamo molto lontani da Android Stock, sia visivamente che nel layout delle impostazioni ma dopo qualche prova ci si abitua ai menu abbastanza rapidamente. Se avete già utilizzato un dispositivo della marca, non vi troverete disorientati.

Vi invito a leggere il test dell'OPPO F7 del mio collega Benoit e dell'OPPO Find X di Jessica per trovare maggiori informazioni sull'interfaccia, compresa la navigazione tramite gesti che è già implementata sul dispositivo anche se non ha Android Pie.

ColorOS RX17 Pro
Ci sono molte funzioni extra in ColorOS. Ad alcuni potrebbero piacere ad altri no. / © NextPit

Interessante la possibilità di richiamare Google Assistant direttamente tenendo premuto il tasto accensione e la presenza di una comoda barra per l'accesso rapido simile alla funzione Edge Panel degli smartphone Samsung. Anche il bloatware preinstallato è davvero ridotto al minimo e comprende un'app per la modifica dei documenti ed il browser Opera che magari alcuni di voi utilizzeranno comunque.

OPPO RX17 Pro non è uno smartphone per gamer

RX17 Pro è stato il primo smartphone da me provato con a bordo il recente Snapdragon 710 sviluppato da Qualcomm. Questo octa-core con clock a 2,2GHz garantisce prestazioni sufficienti, non ho notato alcun problema nell'utilizzo quotidiano anzi. In combinazione con 8GB di RAM e 128GB di memoria interna, abbiamo un'esperienza fluida specialmente nel multitasking.

Lo smartphone è sempre risultato estremamente reattivo e veloce, tranne nei giochi più esigenti come Asphalt 9 dove ha faticato, e devo ammettere che mi aspettavo di peggio da parte di un SoC di fascia media come questo . Di seguito potete osservare i test benchmark eseguiti sul terminale.

OPPO RX17 Pro: test benchmark

  3DMark Sling Shot Extreme 3DMark Sling Shot Vulkan 3DMark Sling Shot 3DMark Ice Storm Extreme Geekbench 4 (Single/Multi) PassMark Memory PassMark Disk
OPPO RX17 Pro 1825 1704 2634 27381 1814/5887 12222 67975
Xiaomi Mi MIX 3 4548 3624 6231 64974 2423/9032 11947 67959
OnePlus 6T 4702 3861 6388 64753 2396/8981 12364 75065
Honor View20 3596 5003 2945 37467 3269/9646 30163 30320
Samsung Galaxy A9 (2018) 1357 1071 2051 25758 1603/5820 12479 73103

Per il resto troviamo tutte le funzionalità che vi potreste aspettare come la presenza di uno slot Dual SIM e dell'NFC per i pagamenti con Google Pay. Piccolo appunto per OPPO: il motorino della vibrazione restituisce un feedback troppo forte e rumoroso che ho trovato pessimo in qualsiasi situazione. In una stanza moderatamente silenziosa tutti si accorgeranno mentre state digitando qualcosa sul dispositivo.

Poche opzioni audio

Il reparto audio dell'RX17 Pro non stupisce . Il singolo speaker mono nella parte bassa ha un buon volume ma la qualità è appena sufficiente. Manca un mini-jack da 3,5mm e le uniche uscite audio possibili sono tramite bluetooth o USB Tipo-C. In cuffia l'audio è regolato dalla tecnologia sviluppata da Dirac Research AB ed è possibile utilizzare un equalizzatore a tre bande. Non molto, ma meglio di niente.

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Da sinistra a destra: carrellino per l'inserimento delle due Micro SIM, Porta USB Tipo-C, microfono e speaker. / © NextPit

Presenti nella confezione delle cuffie USB Tipo-C che ricordano le Earbuds di Apple mentre non troviamo un adattatore USB/jack.

Tre fotocamere sono necessarie?

Lo smartphone ha ben tre fotocamere.  La principale utilizza un sensore da 12 megapixel e ha un'apertura variabile (f/1,5 - f/2,4) che viene selezionata automaticamente dal sistema secondo alcuni criteri (come la luminosità). La seconda possiede un sensore da 20 megapixel con apertura f/2,6 e viene utilizzata principalmente per la modalità ritratto, non è un teleobiettivo.

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La fotocamera principale cattura molti dettagli con buona luminosità. / © NextPit

La terza non è una vera e propria fotocamera ma un sensore TOF (Time of flight). La parte interessante di quest'ultima fotocamera è la possibilità di effettuare misurazioni davvero molto precise e quindi rende praticamente inutile la presenza del secondo sensore fotografico, a mio parere. Gli unici due modi di sfruttare questo sensore, tuttavia, sono l'applicazione AR Measurments di OPPO (ancora in beta) e l'utilizzo degli sticker AR inclusi nel software della fotocamera.

Nonostante lo spreco di sensori, passatemi l'espressione, sono stato piacevolmente stupito dalla qualità delle immagini catturate da questo dispositivo. L'apertura variabile e la modalità manuale permettono di potersi davvero divertire quasi come con una vera DSLR (con tutte le limitazioni del caso ovviamente). La presenza di una modalità notte è utile per le situazioni di estrema oscurità anche se non raggiunge gli stessi risultati dei Pixel di Google. È comunque comparabile agli smartphone Huawei/Honor. Utilizzando la modalità automatica di notte gli scatti potrebbero essere però migliori.

La fotocamera frontale da 25 megapixel cattura moltissimi dettagli con una buona luminosità ed è in grado di gestire molto bene i controluce grazie quella che OPPO chiama modalità 3-HDR. Purtroppo al buio non è perfetta e non può sfruttare la modalità notte ma non è un completo disastro.

Batteria sufficiente e che si ricarica in un lampo

Grazie alla batteria da 3700mAh (più precisamente due unità da 1850mAh), sono sempre stato in grado di gestire la giornata senza troppi problemi. Purtroppo il software OPPO non permette di verificare il tempo di schermo acceso per darvi una reale cifra di confronto e anche il test da noi utilizzato, PCMark Battery Work, non è mai riuscito a restituire un risultato valido.

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Il caricabatterie di questo RX17 Pro è davvero veloce. / © NextPit

Nelle giornate più pesanti sono sempre rientrato a casa con parecchia energia residua, tra il 15 ed il 20%. Ciò che è interessante di questo dispositivo è il suo sistema di ricarica rapida chiamato Super VOOC Flash Charge. È in grado di recuperare oltre il 40% in soli 10 minuti  grazie al caricatore da parete in grado di erogare fino a 50W di potenza, in caso di necessità basterà una veloce ricarica per uscire di casa tranquilli. Manca purtroppo la ricarica wireless.

OPPO RX17 Pro – Specifiche tecniche

Un ottimo terminale dal prezzo esagerato

OPPO RX17 Pro è uno smartphone davvero piacevole. Il software potrebbe sicuramente essere migliore ed il lettore di impronte nel display più veloce ma non posso lamentarmi tutto sommato. Lo smartphone è sempre risultato scattante e, per chi come me non utilizza quasi mai lo smartphone per giocare, è sufficientemente potente. Sono rimasto davvero colpito dalla qualità della costruzione, dal display brillante e dagli scatti catturati dalla fotocamera. Inoltre la ricarica rapida Super VOOC è tutt'oggi impareggiabile.

RX17 Pro è uno smartphone che non farei fatica a consigliare se solo l'azienda non avesse puntato troppo in alto con il prezzo. Quasi 600 euro per un dispositivo che rimane un medio gamma, nonostante le molte qualità, sono del tutto irragionevoli. La storia sarebbe diversa se il cartellino del prezzo fosse stato di 100-150 euro inferiore, un dispositivo rovinato dal cattivo piazzamento sul mercato.

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