Lollipop vs KitKat: autonomia della batteria a confronto!

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© nextpit

Aumentano le frequenze dei processori, il numero di core, i GB di RAM, la risoluzione degli schermi, insomma, tutte le caratteristiche tecniche degli smartphone tranne una: la batteria! Possibile che nel 2015 ci ritroviamo ancora con batterie che durano un giorno? In effetti è più facile a dirsi che a farsi, ma almeno si può agire a livello software: ottimizzare Android perché questo possa consumare meno batteria. Tra le tante novità e funzioni aggiuntive di Android Lollipop, troveremo infatti una serie di ottimizzazioni intelligenti per risparmiare batteria, che unite formano il cosiddetto Project Volta. Scopriamo quanto Android Lollipop possa influire positivamente sulla batteria dei nostri smartphone rispetto ad Android KitKat!

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Android Lollipop: migliore autonomia? / © ANDROIDPIT

Premessa

Per ovvie ragioni non è possibile avere un risultato complessivo, valido per ogni smartphone. Nei test di GSMArena sono stati presi in considerazione i dispositivi Samsung Galaxy S5, LG G3, HTC One (M8) e il Nexus 5, con Android Lollipop e con la precedente versione KitKat.

Project Volta

Ad ogni nuova versione significativa, Android ha introdotto un progetto che si concentrasse a risolvere i problemi legati ad un determinato aspetto: con Jelly Bean si è migliorata la fluidità delle animazioni fino a 60 fps nel Project Butter e con il Project Svelte si è ottimizzato KitKat in modo da poter essere retto anche da smartphone con soli 512 MB di RAM. Quest’anno Google si è impegnato a migliorare i consumi dell’ultima versione di Android; vediamo di cosa si tratta il Project Volta di Android Lollipop.

Il Project Volta si basa principalmente su 3 nuovi strumenti: l’API Job Scheduler, il tool Battery Historian ed una funzione di risparmio energetico nativa.

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Meno consumi grazie a Project Volta! / © ANDROIDPIT

Il Job Scheduler, come suggerisce il nome, è un “pianificatore dei lavori” che ottimizza le gestione dei processi in background. Tra le centinaia di app installate sul nostro telefono, molte hanno un processo in background che periodicamente entra in funzione, ad esempio per connettersi ad internet e verificare aggiornamenti o nuove notifiche oppure per vedere se è disponibile una rete WIFI o se c’è un dispositivo Bluetooth collegato. Job Scheduler intercetta questi processi, li raggruppa in base a quello che devono fare e li esegue tutti assieme. In questo modo eviteremo, per esempio, che le app con funzioni simili abbiano accesso ad internet in momenti diversi, costringendo il modulo di rete a rimanere attivo per molto più tempo.

Oltre a questo, il Job Scheduler bloccherà in modo intelligente le app che per funzionare hanno bisogno di una particolare condizione, quando questa condizione non è soddisfatta: che bisogno c’è che WhatsApp resti in esecuzione in background se abbiamo internet e WIFI disattivati? E se queste due funzioni non vi sembrano così importanti, tenete a mente che un secondo di attività equivale a circa 2 minuti in stand-by, almeno secondo Google.

Battery Historian è un nuovo strumento in grado di monitorare con più efficacia i consumi di ogni task, così da individuare meglio i processi più dispendiosi e specificandone le cause: uno strumento utile per noi quanto per gli sviluppatori che potranno ottimizzare le loro app, cosa che lo stesso Google ha potuto fare con il suo pacchetto di applicazioni. Per finire ritroveremo una modalità di risparmio energetico integrata in Android Lollipop in grado di rallentare la CPU, disattivare i dati in background e tante altre funzioni di cui potreste essere a conoscenza se il produttore del vostro smartphone ha già provveduto ad offrirvene una.

Dalla teoria alla pratica

A parole non possiamo fare altro che entusiasmarci del lavoro di Google sull’autonomia di Android Lollipop, tuttavia sorge una domanda: sarà davvero così? Mettiamo a confronto le performance della batteria dei più famosi dispositivi Android con le due diverse versioni di Android a bordo, KitKat contro Lollipop, in stand-by (Endurance), al telefono (Talk time), durante la navigazione (Web browsing) e riproducendo video (Video playback.

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Autonomia in stand-by. / © GSMArena

In questo grafico balza immediatamente all’occhio un’incredibile aumento di ben 11 ore di autonomia per il Galaxy S5 con Android Lollipop rispetto alla versione precedente. Molto interessante anche l’HTC One (M8) con 6 ore di durata in più. Risultati scadenti invece per LG G3 e Nexus 5, peggiorando rispettivamente di 6 e 2 ore.

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Autonomia al telefono. / © GSMArena

I migliori risultati ancora per il Galaxy S5, con il quale potremo stare 6 ore in più al telefono grazie ad Android Lollipop. Questa volta l’LG G3 peggiora di poco la situazione, a differenza di HTC One e Nexus che perdono circa 6 ore di autonomia al telefono.

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Autonomia durante la navigazione. / © GSMArena

Questa prova consiste nell’eseguire un’app che riaggiorna costantemente una pagina web a schermo acceso. Il re del test è senza alcun dubbio l’HTC One che resiste 3 ore in più rispetto a KitKat. Con S5 la situazione resta praticamente invariata (colpa dell’AMOLED? NdR) ed è così anche per LG G3 e Nexus 5.

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Autonomia durante la riproduzione video. / © GSMArena

Probabilmente data la natura del test che si appoggia quasi totalmente al decoder video, non si è ottenuto alcun risultato positivo: l’autonomia del Galaxy S5 non cambia, mentre gli altri dispositivi perdono tutti circa un’ora di riproduzione.

Conclusioni

Dopo questi test non ci rimangono che le parole di Google riguardo al Project Volta e qualche dubbio, dato che in effetti abbiamo ottenuto risultati quasi opposti:

  • Samsung Galaxy S5: l’unico dispositivo in cui Lollipop ha pienamente soddisfatto le aspettative, migliorando significativamente in stand-by quanto durante le chiamate.
  • HTC One (M8): l’aggiornamento ad Android Lollipop lo rende il miglior dispositivo per navigare in Internet, a discapito di 6 ore di telefonate in meno.
  • LG G3: durante i test non ha dimostrato alcun miglioramento con Android Lollipop, anzi, è decisamente peggiorato in termini di autonomia in stand-by.
  • Nexus 5: secondo i test, l’aggiornamento a Lollipop non farà altro che peggiorare l’autonomia (già deludente) di questo smartphone.

Ci tengo a sottolineare che questi test sono stati effettuati con la versione di Android Lollipop 5.0, il che vuol dire che in futuro le cose potrebbero cambiare (speriamo in meglio). Se siete passati ad Android Lollipop, condividete le vostre impressioni sull’autonomia!

Fonte: GSMArena

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Mattia Mercato

Mattia Mercato
Redattore Freelance

Appassionato di informatica e videogiochi fin da bambino, adesso coltiva la sua passione sviluppando app e giochi Android. Il suo profondo interesse per Android spazia dalle caratteristiche hardware dei cellulari alle varie procedure di rooting e unbrick / risoluzione problemi, dal provare le ultime applicazioni allo studio della programmazione.

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