Un inizio anno difficile per i produttori di smartphone

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© nextpit

Il 2018, un anno che si preannunciava come gli altri, è iniziato con il botto per i produttori. Reclami, inchieste, problemi di immagine, cambiamenti radicali di strategia... che inizio d'anno difficile!

Il brutto delle cattive notizie è che a volte arrivano in maniera inaspettata. Chiamarsi Samsung o Apple non aiuta a evitarle né a non subirne le conseguenze. Tuttavia, bisogna andare più nel profondo perché, guardando da vicino, è una vera critica all'economia moderna ed ai giganti che vi prendono parte.

Niente di nuovo all’orizzonte

Samsung ha recentemente fatto notizia con un'accusa che non è delle migliori: sfruttamento di minori. Più in generale, il gigante coreano viene perseguito per pratiche commerciali ingannevoli in quanto Samsung non adempie a ciò per cui si è precedentemente impegnata.

In Occidente, la Cina attira parecchio le aziende: la manodopera nei nostri Paesi è così costosa che a trasferirsi si spende meno. È vero che negli ultimi anni la situazione è cambiata a seguito di alcune modifiche delle condizioni (aumento generale dei salari, aumento degli oneri sociali, ecc.). Il costo della produzione è in aumento ed alcune aziende hanno già deciso di trasferirsi in altri Paesi asiatici, come Cambogia, Laos e India. Lo stesso è accaduto conn Nike che, nel 2000, fabbricava il 40% delle sue scarpe in Cina, mentre nel 2013 la percentuale è scesa al 30%.

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Una storia che probabilmente riguarda molte persone.... / © ANDROIDPIT

In una prospettiva più sociale, può capitare che i bambini vengano assunti per lavorare per alcune aziende. Questo sembra essere ciò che Samsung ha fatto se prendiamo per buono quanto dichiarato dall’associazione Sherpa che ha denunciato questa tremenda pratica assieme ad altre pratiche illegali. Diciamolo: contrariamente a ciò che si crede, il lavoro minorile è illegale in Cina, e le aziende che li impiegano ne sono al corrente.

Questa misura priva le società di manodopera, danneggiando la produttività che è a loro così cara. Ciò spingerebbe le aziende a optare per l'illegalità? Nello specifico: Samsung & Co violano consciamente le leggi cinesi o si lasciano cullare dalle dolci parole di partner scrupolosi? Il dubbio persisterà sempre.

Quel che è certo è che lo sfruttamento di minori non è purtroppo una pratica nuova, in Cina come altrove. Lo abbiamo visto nel 2015 con il marchio di abbigliamento H&M, accusato di avere impiegato minori rifugiati dalla Siria presso le sue fabbriche in Turchia. L'azienda ha dichiarato di non essere a conoscenza di tali azioni ed ha immediatamente interrotto la collaborazione con il proprio partner.

La testa nella stratosfera, ma i piedi sulla terra

I giganti della tecnologia alcune volte danno l'impressione di essere al di sopra di tutto, persino della legge. I loro servizi e/o dispositivi sono così popolari che non provano nemmeno a essere creativi o addirittura all'avanguardia tecnologicamente, come possiamo vedere con WhatsApp di Facebook. Possono pure avere la testa tra i loro dollari o pensare a tecnologie degne dei film di fantascienza, ma hanno ancora i piedi ben radicati sulla terra.

Apple ne è l'esempio migliore. L'inizio del 2018 è risultato piuttosto complicato per l'azienda di Cupertino: dopo un problema di imposte non pagate agli inglesi, si ritrova accusato di “truffa e obsolescenza programmata" in Francia, negli Stati Uniti e in Italia. L'Italia se la prende anche con Samsung, considerando che queste due società si stanno facendo beffa dei diritti dei consumatori rallentando i propri dispositivi.

Prima di proseguire è importante ricordare che un telefono diventa più lento nel tempo: ciò è dovuto in parte alla sua memoria che "invecchia" ed in parte ai numerosi aggiornamenti che rallentano il sistema. Il rallentamento del prodotto è quindi una normale evoluzione (o regressione, a seconda del punto di vista) di un prodotto.

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La mela ha semi. / © ANDROIDPIT

Fare un aggiornamento per ridurre intenzionalmente le prestazioni è quindi un'azione considerata da questi Paesi come una pratica di obsolescenza programmata. Apple è l'unico ad utilizzare questo metodo vile? Poco probabile, ma è l'unico ad aver commesso l'errore (dal suo punto di vista) di ammetterlo.

Bisognerà aspettare per vedere il risultato di queste indagini, ma il messaggio è abbastanza chiaro: i giganti non sono intoccabili e non possono fare ciò che vogliono. I più scettici diranno che è troppo tardi, dal momento che le sanguisughe di dati privati come Google e Facebook sono riuscite a imporsi combinando il proprio modello di business con una domanda (più o meno artificiale) molto alta.

"Specchio, specchio delle mie brame, com'è la mia reputazione nel reame?"

Nella nostra società moderna, l'immagine è un elemento importante. Tutti amano potersi guardare allo specchio ed i produttori non fanno eccezione. Sono ancora belli come immaginano? Una volta conquistato il cuore degli utenti, sembra che la situazione difficilmente cambi per alcuni: i "fanboy", così definiti dai propri detrattori. Pertanto, che gli utenti vogliano vederlo o no, Samsung, Apple e molti altri produttori hanno visto la loro reputazione contaminata da delle brutte faccende.

Possiamo citare l'esempio di OnePlus, quanto fatto con i risultati benchmark non impedisce agli utenti di adorare il marchio. Come anche l'esplosione del Note 7 non sembra davvero disturbare i fan della linea. Perché? Da un lato, perché i brand riescono a far dimenticare gli incidenti concentrandosi sui fattori positivi (qualità dei prodotti, sforzi di comunicazione, ecc.), dall'altro perché alcuni utenti ritengono che la concorrenza non sia migliore e quindi ogni errore sia perdonabile. Ognuno ha la sua opinione a riguardo.

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Manca un po’ di non so che sull’ LG G6. / © NextPit

Bisogna navigare nella stessa direzione del vento

Un detto dice "non è forte chi non cade ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi". Per arrivare a questo risultato, è necessario prendere misure radicali. Questo è ciò che LG sta facendo con le sue recenti decisioni: non solo il futuro dispositivo top di gamma deve essere riprogettato (state tranquilli, il lavoro svolto finora dovrebbe essere parzialmente riutilizzato), ma l'azienda coreana ha anche dovuto attuare una misura radicale. D'ora in poi, un nuovo smartphone verrà presentato solo quando necessario.

Questa decisione è coraggiosa perché, logicamente, se la società non presenta uno smartphone non guadagna denaro. La maggior parte degli smartphone ha un ciclo annuale o biennale, o anche più lungo, per garantire le entrate economiche. LG conta probabilmente sulle altre divisioni per finanziare il reparto dedicato allo smartphone, che, questa volta, dovrebbe essere tecnologicamente avanzato, a differenza dell'LG G6 che al momento della sua uscita integrava un processore della generazione precedente.

In breve: i produttori non hanno vissuto un inizio facile d’anno. Ma sapete, "dopo la pioggia torna il sereno", e il sole dovrebbe presto tornare a splendere anche per loro.

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Benoit Pepicq

Benoit Pepicq
Redattore

Benoit è un appassionato di nuove tecnologie e di tutto ciò che riguarda l'informatica. Grande fan di Android dal 2011, Benoit si è aggiunto al team di AndroidPIT per condividere le sue passioni e le sue esperienze Android con i lettori.

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1 Commento
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  • Alfio Perego 10
    Alfio Perego 30 gen 2018 Link al commento

    Problemi derivanti forse dalla lievitazione dei prezzi ?????? o no.