Apple è il re delle vendite di contenuti su iPhone, iPad e Co.?

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© Apple @nextpit

Con l'iPhone X Apple ha creato un altro smartphone che costituirà l'oggetto del desiderio di tanti, soprattutto nel periodo di Natale. Milioni di utenti si recheranno come degli zombie davanti agli Apple Store, fisici o digitali che siano, per averne uno. Ma cosa lo rende così affascinante? L'hardware? O vi è qualcos'altro nell'universo Apple, nascosto tra le feature, che rende l'iPhone così attraente per gli utenti?

Prima di cominciare: ho un MacBook, uso un iPhone 6 Plus e sono uno di quelli che ogni anno è affascinato all'idea di guardare il keynote Apple per scoprirne le ultime novità. Devo poi ammettere che spesso non riesco a controllare la voglia di pre-ordinare il nuovo gioiellino attraverso il mio operatore telefonico e di estendere il contratto. Ma perché?

Ad essere onesti i dispositivi Apple non brillano per le tecnologie innovative. Le feature integrate sono ottimizzate per fare la differenza nell'utilizzo quotidiano. Ma se guardate al design complessivo di Apple vi renderete conto che i nuovi prodotti presentati da Cupertino a distanza di un anno dalle versioni precedenti non sono così ricercati da spingere i fan a spendere fior fior di quattrini. C'è qualcos'altro a guidare il tutto e, per capirlo, dovrete fare con noi un salto nel passato.

2000 - Il primo contatto 

Conoscevo il mondo Apple molto prima dell'introduzione del primo iPhone nel 2007 grazie a Mac OS X. Sono stato per molto tempo utente Windows e ho imparato ad amare e odiare il sistema operativo Microsoft e le sue versioni (Windows 95, 98, Millenium...). Che rottura quando il sistema rallentava e occorreva reinstallare tutto: un intero fine settimana alle prese con driver per scheda madre, scheda grafica, porte USB. Tuttavia non era necessariamente un calvario ed era un piacevole ritrovarsi con un sistema nuovo e veloce.

Ogni volta che riformattavo il PC sapevo in fondo che una migliore alternativa era presente la fuori. Linux, SuSE o Red Hat sembravano interessanti ma non offrivano la moltitudine di giochi che usavo su Windows. Durante il CeBIT 2000 ho provato per la prima volta Mac OS X e così sono stato stregato. 

Inizialmente il sistema operativo non era così potente e non offriva tante feature. Ma con Mac OS X10.1 e l'iPod le cose sono cambiate. Fino a quel momento nessun produttore offriva una buona soluzione per collegare il lettore mp3 all'uso di un computer. Anche Sony, il creatore del Walkman con cui sono cresciuto, non ha fatto ciò di cui Cupertino è stato capace. Per usare un iPod occorreva utilizzare iTunes, e per iTunes occorreva un Mac. Ed anche se una versione Windows dell'iPod è stata rilasciata dal 2002, il software MusicMatch Jukebox non era così pratico come iTunes. Un anno dopo Apple ha annunciato la separazione tra Mac e la versione Windows.

2004 - Benvenuto iTunes Music Store, addio Napster

iTunes è stato in precedenza solo un lettore multimediale utile come strumento di sincronizzazione per i lettori audio Apple. Dal 2004 il software è diventato una piattaforma di vendita di musica online. Ancora una volta Apple è riuscita a fare qualcosa di "impossibile". Nel nuovo iTunes Music Store si poteva acquistare una canzone per 99 centesimi o un intero album per 9,99 euro. 

Sempre più amanti della musica hanno iniziato ad utilizzare iTunes Music Store per via dei prezzi e della vastità del catalogo. iTunes Music è stato colpevole della morte di Napster e compagnia.

2007 - iPhone e iPod con funzioni per chiamate e browser

L'iPhone è arrivato nel momento in cui internet ha fatto centro. Alcuni telefoni cellulari disponevano già di un browser per navigare sul web, come il Nokia Communicator. Ma l'iPhone era semplice da usare e offriva le funzionalità di un iPod per ascoltare la musica. L'iPhone era già pensato per l'utilizzo continuo di contenuti in qualsiasi momento.

Quale cellulare offriva il touch screen nel 2007? Quale telefono offriva la buona integrazione di iTunes che l'iPhone vantava? Motorola ci ha provato in collaborazione con Apple nel 2005 ma il Motorola Rokr E1 permetteva di salvare solo 100 canzoni con la sua memoria espandibile fino ad 1GB (un limite non apprezzato dagli utenti di iTunes). 

Ho avuto l'iPhone 2G e 3G ma è con il 3GS che ho ceduto all'iPhone-mania. Sono poi passato a iPhone 4, 5 e 6Plus ed ho iniziato così a "diffondere il verbo" dell'azienda di Cupertino. Anche i miei amici si sono fatti convincere dalla semplicità di Mac OS X. E con iTunes poi, il passaggio ad un iPhone è stato immediato.

Le applicazioni e la musica, tra cui anche album esclusivi, a disposizione sullo smartphone hanno allargato i miei orizzonti circa la fruibilità dei contenuti. Il catalogo dell'App Store è cresciuto costantemente nel corso degli anni e su iTunes ho continuato a comprare nuovi brani che ascoltavo sia sull'iPhone che su Mac.

2014 -  Alla ricerca di un nuovo stadio

Dopo l'iPhone 6 Plus Apple ha iniziato a perdere la sua verve. La sinergia di software e hardware non era più così attraente. Nell'ambito dei contenuti la concorrenza è cresciuta ed Apple non ha offerto alcuna nuova tendenza per i contenuti video. Le serie TV hanno preso il posto dei film e si sono spostate su piattaforme come Netflix e Amazon Prime Video, compatibili con iOS e Android e permettendo così agli utenti di scegliere.

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La serie dei Samsung Galaxy S, includendo poi il sistema operativo Android, è diventata una minaccia sempre più incombente per Apple ed il suo iPhone. / © ANDROIDPIT

Poiché gli smartphone Android erano più economici, la massa ha iniziato a mettere le mani sui dispositivi con sistema operativo firmato Google. Ho notato questo cambio di tendenza anche intorno a me: amici che da anni utilizzavano l'iPhone hanno iniziato ad utilizzare Samsung, LG o HTC. Ho fatto lo stesso grazie anche al mio lavoro che mi permetteva di provare diversi dispositivi: ed è così che è iniziata la mia disintossicazione dalla dipendenza a iOS e iPhone.

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Johnny Iovine, Tim Cook, Dr Dre e Eddy Cue. / © Apple

I contenuti video acquistavano importanza ed Apple iTunes non aveva diritti sufficienti. Comparivano offerte esclusive ma erano limitate ad un breve periodo. Apple ha acquisito Beats da Dre, Beats Music incluso, per costruire una stazione radio internazionale e puntare al mercato audio dello streaming, ma è arrivato un po' tardi. Nel frattempo Netflix e Amazon si sono concentrati sui video on-demand. Entrambi i fornitori hanno compreso come fosse possibile avere più clienti ed iniziare a creare le proprie produzioni. Tra le più note House of Cards (vincitore di diversi Emmy Awards e Golden Globes) e Transparent. 

E così l'iPhone 6 Plus e l'iPhone 6 di mia moglie sono gli ultimi acquisti di casa Apple. L'iPhone 7 ha introdotto meno innovazioni o ottimizzazioni per l'utilizzo quotidiano del dispositivo.

2017 - Il risveglio di Apple e dei suoi contenuti?

Da due anni sono ormai pulito: non ho più comprato un nuovo iPhone, iPad e Mac. Nel frattempo due keynote Apple sono stati celebrati ed alla domanda se avessi provato il nuovo iPhone ho sempre risposto con un no. Con la quantità di nuovi smartphone prodotti l'iPhone fa fatica a differenziarsi. Schermi sensibili alla pressione? Tecnicamente esaltanti ma trascurabili nell'utilizzo quotidiano. Doppia fotocamera? Sì, bella ma non non un valore aggiunto reale. Per i contenuti anche iTunes non offre più nulla di veramente esclusivo. Con un po' di pazienza potete avere album, traccie singole, serie, film anche su altre piattaforme rivali. Google Play Music offre infatti tutte le tracce che ho acquistato su iTunes.

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Il 3D Touch non è importante per l'uso quotidiano che faccio dello smartphone. / © Apple

Le serie TV hanno fatto il resto. House of Cards mi ha spinto ad usare Netflix mentre Amazon mi ha sedotto con la prima stagione di The Grand Tour. Una TV in salotto ed una in camera da letto e con TV Nvidia Shield e Xbox One Apple TV ed Apple Music non mi sembrano più prodotti interessanti.

Ma dall'inizio di quest'anno Apple sembra voler nuovamente offrire contenuti esclusivi. Partendo da Planet of Apps, un esclusivo show iTunes incentrato sulle app, accompagnato dal karaoke carpool di James Cordon, ora disponibile esclusivamente su Apple Music.

Il gigante addormentato di Cupertino sembra risvegliarsi lentamente dal suo sonno profondo ed ha reclutato alcune menti creative da Sony Pictures. Kim Rozenfeld, Max Aronson e Ali Woodruff dovrebbero mettersi in tasca un budget di un miliardo di dollari per creare le proprie produzioni televisive. Rozenfeld per i documentari, Aronson per i film drammatici e Woodruff per i titoli "creativi".

Sembra che Apple stia lottando per avere i diritti su James Bond. E dovrà vedersela con Sony Pictures ed Amazon. Per non parlare di Disney che dal 2019 non offrirà più i suoi contenuti su Netflix. Disney ha annunciato di voler distribuire i propri prodotti tramite la propria piattaforma video e gli analisti hanno speculato per anni sul fatto che Apple potrebbe utilizzare i propri quattrini per acquistare i contenuti Disney. Si parla di 250 miliardi di dollari americani nelle tasche di Apple e di circa 180 miliardi di dollari il valore Disney.

Se questo affare dovesse andare in porto, Apple avrebbe accesso esclusivo ai diritti su film e serie di Lucasfilm, Marvel Studios, Disney Animation Studios, Pixel Entertainment Studios, Touchstone Pictures, ABD e ESPN. Durante il keynote del 12 settembre, Spiderman dello studio Marvel ed i programmi sportivi ESPN hanno giocato un ruolo chiave nella presentazione della nuova TV Apple in 4K e HDR. Apple ha già annunciato che i clienti potranno convertire i film già acquistati e che le versioni HDR10 DolbyVision non saranno più costose rispetto a quelle convenzionali HD. Apple sembra proporsi come alternativa a Netflix, Amazon e via dicendo.

  • Ecco perché Sony, Amazon ed Apple vogliono i diritti su James Bond

Per quanto riguarda l'iPhone X, sembra essere lo smartphone ideale per godere dei contenuti video. Apple potrebbe rilanciare l'interesse per i propri dispositivi soprattutto perché il produttore offre un'innovazione davvero interessante: ARKit. Fino ad ora, nessun produttore è riuscito ad implementare la realtà aumentata così come ha fatto Apple. E se non mi credete, date un'occhiata al video:

Dopo queste dimostrazioni sale la voglia di possedere un dispositivo Apple. Ma dal momento che le vendite prenderanno avvio all'inizio di novembre, ho tutto il tempo per decidere se sono pronto ad immergermi nuovamente nell'universo Apple.

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Shu On Kwok

Shu On Kwok
Redattore Senior

Dal 1999, Shu si diletta a scrivere di tecnologia e telecomunicazioni. La sua brillante carriera è cominciata come presentatore per lo show televisivo di cinque ore NBC GIGA, che lo ha portato poi, in seguito a diversi step intermedi, ad unirsi al team di AndroidPIT a maggio del 2015. La sua passione per dispositivi mobili e gadget non conosce limiti. Non importa che si tratti di Android, Windows o iOS, Shu si sente a casa su qualsiasi sistema operativo!

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  • Alessandro Agostini 33
    Alessandro Agostini 19 set 2017 Link al commento

    Non so quale sarà il futuro, ma il presente a me risulta diverso.
    Tra le mie conoscenze ci sono parecchi iPhone, diciamo un 20%. Tra tutti i miei conoscenti praticamente nessuno utilizza lo smartphone per guardare film, serial, sport, spettacoli o per ascoltare musica. Tra tutti, pochissimi, diciamo un 5%, usa lo smartphone non solo per telefonare, chattare e fotografare. Quasi nessuno usa le email. Eppure un buon 60% di costoro ha un top di gamma.
    Ergo: iPhone non viene acquistato per le sue caratteristiche visto che nessuno le usa.
    Conclusione: il cellulare può essere anche uno status symbol. Apple lo è di più, molto di più