L'AI di Huawei messa alla prova: Mate 10 Pro alla guida di un'auto

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© Huawei

Huawei sta spingendo sul suo ultimo chip, il Kirin 970 dotato di una NPU dedicata all'intelligenza artificiale. Ma come funziona davvero questa AI di cui tanto si parla? La società cinese ha voluto mostrarcelo mettendo il Huawei Mate 10 Pro alla guida di una Porsche Panamera e lanciandola in un percorso preparato con ostacoli imprevisti.

L'AI di Huawei esiste davvero e l'azienda vuole provarcelo

L'intelligenza artificiale (AI) è una delle più grandi rivoluzioni in ambito informatico e cambierà di certo il nostro modo di interagire con la tecnologia. Huawei ha puntato molto su questo nuovo approccio tecnologico basato sul machine learning, tanto da creare un SoC dotato di un'unità dedicata all'elaborazione delle istruzioni legate all'AI.

Il problema più grosso per Huawei è quello di riuscire a far capire agli utenti come funziona realmente questa tecnologia, come possa migliorare l'utilizzo dello smartphone nella vita di tutti i giorni ma soprattutto come possa migliorare nel tempo con l'utilizzo dei dispositivi. Citando un rappresentante della società cinese "spesso ci viene chiesto come sia possibile verificare in maniera concreta il funzionamento di questa NPU" e per rispondere a queste domande è stata creata la demo a cui abbiamo potuto partecipare.

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Lo smartphone utilizzato è un normalissimo Mate 10 Pro. / © Huawei

Mate 10 Pro non è aiutato dai sensori dell'auto

Huawei ha dunque deciso di dotare una Porsche Panamera dell'intelligenza artificiale di Huawei Mate 10 Pro per mostrare come la machine vision possa riconoscere le immagini in maniera rapida e precisa, reagendo di conseguenza.

L'hardware utilizzato per la demo è ridotto al minimo in modo da limitare ulteriori dubbi. L'auto era equipaggiata con:

  • Una DSLR posta sul tetto per garantire una visione chiara e precisa (d'altronde lo smartphone è alloggiato all'interno dell'auto, il che rende difficoltoso l'uso della fotocamera integrata).
  • Un sistema video in grado di inviare le immagini allo smartphone.
  • Un Huawei Mate 10 Pro, come quello acquistabile in negozio, che dispone di un'applicazione dedicata realizzata utilizzando Tensor Flow in grado di sfruttare la NPU per il riconoscimento delle immagini.
  • Un sistema WIFI per la ricezione dei comandi dallo smartphone.
  • Un sistema idraulico per la pressione dei pedali e per lo sterzo in modo da lasciare al dispositivo di Huawei il pieno controllo.
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L'auto è stata scelta per l'assenza di aiuti alla guida. / © Huawei

L'auto utilizzata non è stata di certo scelta a caso. Il partner automobilistico collabora con Huawei per alcuni dispositivi a marchio Porsche Design ed il modello scelto non dispone di alcun sistema di guida assistita che possa disturbare o aiutare il Mate 10 Pro nel suo compito. Ma passiamo alla demo vera e propria.

L'automobile ha "passeggiato" su un percorso lungo circa 100 metri a 5 km/h durante il quale al Huawei Mate 10 Pro sono stati mostrati alcuni possibili ostacoli in modo che potesse riconoscerli. L'auto è stata poi riportata alla griglia di partenza ed il dispositivo ci ha mostrato i vari ostacoli riconosciuti chiedendoci cosa fare in caso si trovassero sul nostro tragitto (le scelte erano: girare a destra, girare a sinistra e frenare). Siamo stati noi a decidere quindi possiamo confermarvi non fosse possibile preparare l'auto per eseguire determinate operazioni.

Una volta effettuate le nostre scelte gli addetti hanno scelto un ostacolo tra quelli riconosciuti dall'auto in modo da aggiungere un ulteriore elemento casuale alla scena: né noi né lo smartphone eravamo a conoscenza preventivamente dell'ostacolo scelto. A questo punto l'auto è stata lanciata a 50 km/h sullo stesso percorso in direzione dell'ostacolo. Sembra una velocità bassa ma, credetemi, dall'interno dell'auto e su un percorso così corto la demo non ci è sembrata per nulla lenta.

L'ostacolo consisteva in una palla da calcio e l'azione decisa dal mio collega Steffen è stata quella di girare a destra. L'azione è stata eseguita in maniera impeccabile.

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Come si può vedere dalla foto Steffen e io eravamo assolutamente a nostro agio. / © NextPit

Una demo improvvisata in maniera eccellente

La persona incaricata della demo ci ha rivelato come per la realizzazione del tutto abbiano avuto a disposizione solo tre settimane (più due settimane di brainstorming) e devo ammettere che sono rimasto molto colpito. In più ci è stato anche detto che con l'aggiornamento ad Android 8.1, il Huawei Mate 10 sarà in grado di sfruttare le nuove NNAPI oltre che le API proprietarie dell'azienda. Questo significa che tutte le app realizzate utilizzando tali istruzioni standard nell'ultima versione di Android verranno eseguite in maniera molto più veloce grazie alla NPU di HiSilicon.

Il sistema del Huawei Mate 10 Pro è stato addestrato con migliaia di immagini di ogni oggetto possibile nella demo: palloni da calcio, biciclette e cani. In pratica Huawei utilizza questa demo per dimostrare come la NPU del Kirin 970 sia in grado di riconoscere gli addetti inquadrati dalla telecamera e reagire velocemente di conseguenza.

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E' questo il futuro? Sarà lo smartphone a guidare la nostra auto? / © Huawei

Nell’uso quotidiano ciò viene utilizzato nell’applicazione fotocamera: il sistema riconosce la scena, l’oggetto principale inquadrato e regola le impostazioni di ISO, velocità di scatto, bilanciamento del bianco, saturazione dei colori e molto altro di conseguenza per ottenere il miglior risultato possibile.

Ci aspettiamo sicuramente di vedere tale tecnologia ulteriormente migliorata ed evoluta nel nuovissimo Huawei P20 che verrà presentato a Parigi il 27 marzo e che grazie all’utilizzo di ben tre fotocamere posteriori in abbinata ad avanzati algoritmi AI porterà un ulteriore innovazione nel mondo della fotografia computazionale per smartphone. Questo è almeno ciò che ci aspettiamo!

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