5 aneddoti su Facebook che potresti non conoscere

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A meno che non viviate da eremiti, avrete già sentito parlare del social network Facebook. Che sia nel bene o nel male, se ne parla da anni e, sebbene sia conosciuto soprattutto per i suoi screzi con l'Unione Europea e per le storie di salari da capogiro dei tirocinanti, c'è ancora altro da dire su Facebook.

Il suo fondatore è il più giovane miliardario della storia

Se c'è una cosa che hanno in comune i ricchi miliardari, è che tutti hanno lavorato per molti anni prima di ottenere la loro fortuna. Così, ci è voluto molto tempo a Bernard Arnault prima di diventare il quarto miliardario della classifica mondiale di Forbes e il più ricco miliardario francese. Ha ormai 69 anni. Jeff Bezos, il patron di Amazon e detentore del primo posto nella stessa classifica, ha 54 anni.

Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, è arrivato in questa classifica nel 2008 all'età di... 23 anni. 10 anni dopo, occupava il quinto posto. Potrebbe perdere il suo titolo di più giovane miliardario con la (possibile) entrata in classifica di Kylie Jenner, una ventenne nota soprattutto per il suo ruolo nello show dei Kardashian, ma che è anche una donna d'affari.

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Mark Zuckerberg è il più giovane dei miliardari. / © NextPit

Diverse personalità sono coinvolte nella storia di Facebook

I più anziani tra di voi potrebbero aver conosciuto Facebook ai suoi esordi. Il social network era molto diverso da quello che è oggi, sia in termini di design che di funzionalità. Una delle caratteristiche del social era l'uso di un volto (appunto, il "Face" nel nome), e questo volto era quello di Al Pacino. Proprio Michael Corleone.

Altri nomi, alcuni meno noti al grande pubblico, sono legati in un modo o nell'altro al social network. Uno dei creatori di Napster, Sean Parker, ha contribuito al lancio del social network. Infatti, è stato colui che ha comprato il nome del dominio facebook.com. Uno dei creatori di PayPal, Peter Thiel, è stato il maggiore investitore della società nel 2004 con un investimento di 500.000 euro.

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Facebook frutta molto. / © NextPit

Facebook non può più moderare la sua rete

I social network sono vittime del loro stesso successo: talmente tanti contenuti vengono pubblicati ogni minuto da così tanti utenti che è impossibile impedire agli individui più spregevoli di incitare all'odio e alla violenza o di commettere atti di viltà punibili per legge o almeno per morale. Quindi, come è possibile moderare il social? Questo è un punto ancora più importante in un momento in cui le organizzazioni terroristiche e/o criminali lo utilizzano come piattaforma di reclutamento e comunicazione, come fa, ad esempio, l’ISIS.

Fustigato dalla critica e rimesso in discussione il suo team di moderatori, Facebook ha dovuto reagire. Ha aumentato il numero dei suoi dipendenti, con un’efficacia tuttavia discutibile (chi non ha mai visto troll insultare tutto il giorno le persone su una pagina Facebook?), quindi ora ripone le sue speranze in un'altra soluzione che utilizza e perfeziona da tempo: l'Intelligenza Artificiale. L'obiettivo è quello di individuare il più rapidamente possibile i fattori problematici, ma per il momento sta dimostrando il suo valore soprattutto in termini di riconoscimento di contenuti inappropriati (sessualità, armi, ecc.) di foto e video. Anche questo punto è discutibile, come dimostrano i problemi di censura delle opere d'arte. Questo però non impedisce a Mark Zuckerberg di intraprendere una crociata per la "protezione della democrazia".

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Un mix di intelligenza umana e artificiale per la moderazione. / © NextPit

Facebook è disponibile in italiano grazie alla sua community

Da poco più di 10 anni gli utenti Facebook possono utilizzare la piattaforma in italiano. Era essenziale per l'azienda che l'utente potesse accedere a Facebook nella sua lingua madre: per questo motivo sono ora disponibili 101 lingue e il 60% degli utenti utilizza il servizio in una lingua diversa dall'inglese.

All’inizio Facebook aveva utilizzato traduttori professionisti per la traduzione, ma subito è stata creata l'applicazione "Facebook Translate" per coinvolgere la community. In seguito, Facebook è stato tradotto anche nelle lingue regionali.

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Viva l'Italia! / © Google Images

Facebook è associato a molti divorzi

Molti di voi sosterranno che in caso di divorzio, il problema non è uno strumento tecnologico ma la relazionale tra due esseri umani. Tuttavia, che ci piaccia o meno, uno studio legale chiamato Lake Legal ha condotto un'indagine e il risultato è il seguente: Facebook sarebbe responsabile di un divorzio su tre.

Facebook è uno strumento di comunicazione, quindi le conversazioni adultere sono possibili. È anche un social, quindi è possibile anche incontrarsi. Infine, è una sorta di album fotografico e uno spazio di libero scambio, nel bene e nel male. In questo caso, nel male. Al di là dell'adulterio, la condivisione (spesso eccessiva) della vita privata può creare tensioni. Non utilizzate il social network? WhatsApp (che appartiene a Facebook) è stato coinvolto nel 40% dei divorzi in Italia nel 2014 (e probabilmente lo è ancora oggi).

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"Ti ho visto su Facebook, hai messo un like alla sua foto, mi stai tradendo!" / © NextPit

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Benoit Pepicq

Benoit Pepicq
Redattore

Benoit è un appassionato di nuove tecnologie e di tutto ciò che riguarda l'informatica. Grande fan di Android dal 2011, Benoit si è aggiunto al team di AndroidPIT per condividere le sue passioni e le sue esperienze Android con i lettori.

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