Quanto è potente il vostro smartphone rispetto ai migliori top di gamma?

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© nextpit

Alla fine è sempre la stessa storia: arriva un momento in cui sentiamo il bisogno di confrontarci con gli altri, che si tratti di cultura, di centimetri o di prestazioni. Lo stesso discorso vale quando si parla di smartphone: la prima cosa che si fa quando si cerca o si acquista un nuovo dispositivo è quello di controllare i numeri sulla carta e quelli reali.

C’è solo un modo per misurare le prestazioni del nostro dispositivo e trasformare i numerini delle specifiche tecniche in punteggio riassuntivo con il quale collocarci in una classifica globale: usare un benchmark. Scoprite subito quanto è performante il vostro smartphone Android rispetto ai grandi del momento!

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Scoprite i limiti del vostro smartphone! / © ANDROIDPIT

Cos’è un benchmark?

Un benchmark in informatica consiste in una serie di test effettuati su un dispositivo per misurarne le prestazioni. A seconda degli aspetti da analizzare verrà eseguito un test specifico, al quale verrà assegnato un punteggio. La somma di tutti questi valori costituisce il punteggio finale del benchmark.

In Android esistono diverse applicazioni gratuite che permettono di effettuare benchmark sul nostro dispositivo, il più famoso nonché il più apprezzato è AnTuTu:

${app-com.antutu.ABenchMark}

Le ragioni per cui AnTuTu è l’app di benchmark più utilizzata sono essenzialmente tre:

1. Offre un enorme database di dispositivi (il più esteso)
2. Il team di AnTuTu garantisce la massima trasparenza e correttezza dei risultati eliminando e pubblicando prontamente qualsiasi dato falso sul sito ufficiale
3. I test sono veloci ed efficaci

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Siete pronti a mettere alla prova il vostro nuovo smartphone? / © ANDROIDPIT

Le altre app dedicate ai benchmark

AnTuTu, così come le altre app di benchmark, è inoltre semplicissimo da usare: apri, premi, leggi! È tuttavia possibile scavare più a fondo nel punteggio complessivo ottenuto ed analizzare ogni singolo risultato parziale: con AnTuTu, ad esempio, è possibile farlo semplicemente toccando il numero del risultato.

Altre valide app di benchmark da utilizzare per mettere alla prova il proprio dispositivo sono:

Geekbench 3

Con quest'applicazione potrete mettere alla prova il processore del vostro Android ricreando molteplici scenari reali. I test offerti da Geekbench 3 permettono di misurare le performance di un singolo nucleo e di molteplici nuclei insieme fornendo due valori che permettono di avere un'idea più chiara delle prestazioni del processore.

${app-com.primatelabs.geekbench}

Vellamo

Quest'app può essere utilizzata sui dispositivi con Android 4.0 o superiore. Facile da usare, permette di testare le prestazioni relative alla navigazione web concentrandosi sul browser, quelle di più core della CPU ed infine, quelle realtive ad un singolo core. 

${app-com.quicinc.vellamo}

Basemark X Game Benchmark

Quest'app si concentra soprattutto sulla valutazione delle prestazioni relative ai giochi. Con Basemark X Game Benchmark potrete quindi scoprire come il vostro Android riesce a gestire giochi pesanti e impegnativi graficamente.

${app-com.rightware.BasemarkX_Free}

CPU-Z

A differenze delle app citate sopra, CPU-Z non vi permetterà di valutare le prestazioni del vostro Android fornendovi un punteggio ma vi fornirà delle importanti informazioni relative all'hardware ed ai diversi componenti interni come batteria, memoria RAM e storage, sensori, etc. Per utilizzarla avrete bisogno di avere installato sul vostro smartphone Android 2.2 o superiore.

Come prepararsi al benchmark

Dato che i test di benchmark stresseranno i diversi componenti del nostro dispositivo, è opportuno prendere alcuni provvedimenti per cercare di influenzare il meno possibile il risultato:

  • Caricate al 100% la vostra batteria ed aspettate un po’ di tempo per far tornare la batteria ad una temperatura “normale”.
  • Chiudete manualmente o con il gestore di sistema le applicazioni aperte. La situazione ideale sarebbe quella di effettuare il test in seguito ad un reset di fabbrica, senza quindi app esterne potenzialmente in esecuzione in background.
  • Se il benchmark lo permette o comunque i test non vanno a valutare le capacità di rete, mettete il dispositivo in modalità offline per evitare l’arrivo di chiamate, email o altro.
  • Controllate di non avere attivo il risparmio energetico e magari disattivate sensori e funzioni che non occorrono durante il test.
  • Il calore peggiora le prestazioni, quindi privilegiate un ambiente fresco e non tenete in mano il dispositivo.
  • Non effettuate ripetutamente i test, dato che lo sforzo riscalderà il dispositivo peggiorando la situazione.

Una volta soddisfatti tutti i prerequisti sopra, non vi resta che scaricare una o più app di benchmark ed incrociare le dita!

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Benchmark AnTuTu del Samsung Galaxy Note Edge. / © ANDROIDPIT

Interpretazione dei risultati

Quindi? Ottenuto il tanto agognato numerino, la prima cosa da fare è confrontarlo con gli altri. Ogni app di benchmark ha una sezione in cui è possibile osservare il puntegio ottenuto singolarmente o visualizzato in una classifica, in compagnia di altri dispositivi.

Ma cosa indica in realtà il numero ottenuto sui benchmark? Tutto e niente. Innanzitutto occorre capire che i test non sono in grado di analizzare tutte le capacità del soggetto analizzato (CPU, GPU, RAM, etc.), ma solo una o qualche abilità particolare. Questo potrebbe favorire A nei confronti di B, solo perché A predilige quelle funzioni, mentre magari in realtà B è migliore sotto tutti gli altri aspetti.

È un po’ come valutare il quoziente intellettivo di una persona chiedendogli di risolvere unicamente problemi di memoria o di ragionamento aritmetico, senza considerare test di comprensione, analogie, vocabolario e tutto ciò che fornirebbe un risultato complessivo dell’aspetto in questione. Nel nostro caso parliamo di performance e per effettuare test “seri” occorrerebbero diverse ore e non pochi secondi.

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Diverse interfacce, diverse influenze! / © ANDROIDPIT

Inoltre, per avere un confronto ottimale occorrerebbe che tutti i dispositivi eseguissero il test con le medesime condizioni, senza quindi quelle interferenze che è purtroppo impossibile eliminare, come ad esempio l’impatto prestazionale dell’interfaccia di sistema (TouchWiz di Samsung, UI Sense di HTC, etc.). Insomma, non acquistate un dispositivo solo perché vanta un punteggio di benchmark superiore a quello degli altri smartphone che state prendendo in considerazione!

Considerazioni

La complessità intrinseca nell’interpretazione dei risultati di benchmark è sempre stata fonte di dibattiti sulla validità di questi strumenti. Data l’impossibilità o comunque l’enorme difficoltà di creare test a 360°, alcuni di essi risultano inevitabilmente favorevoli ad alcuni e sfavorevoli ad altri, a prescindere dalle prestazioni effettive.

Senza considerare che alcuni test potrebbero essere studiati ad-hoc per privilegiare le caratteristiche di alcuni produttori, com’è successo ad Intel che dopo 10 anni di class action si è chiusa solo l’anno scorso a favore di AMD: i test di benchmark davano risultati migliori ad Intel Pentium 4, ma esaminando gli aspetti in cui questi andavano meglio e tralasciando quelli in cui il rivale AMD Athlon avrebbe invece primeggiato.

In effetti è impossibile stabilire se un benchmark è davvero imparziale: si è deciso di esaminare quel particolare aspetto perché è più importante o per avvantaggiare un particolare produttore? Voi cosa ne pensate?

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Mattia Mercato

Mattia Mercato
Redattore Freelance

Appassionato di informatica e videogiochi fin da bambino, adesso coltiva la sua passione sviluppando app e giochi Android. Il suo profondo interesse per Android spazia dalle caratteristiche hardware dei cellulari alle varie procedure di rooting e unbrick / risoluzione problemi, dal provare le ultime applicazioni allo studio della programmazione.

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3 Commenti
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  • 42
    Dommy Dsd 15 ott 2015 Link al commento

    Ottime osservazioni degne delle conoscenze tecniche di un informatico. Hai fatto bene a mettere in evidenza che i test vanno eseguiti nelle medesime condizioni, in pratica tutti gli smartphone dovrebbero essere stati caricati da poco, senza troppi dati, senza micro sd e tutti con le stesse applicazioni. L'altro aspetto che mi ha fatto piacere leggere è che si possono valutare degli aspetti ed uno smartphone, come dicevamo in un precedente commento ad un articolo di qualche giorno fa, potrebbe essere migliore di un altro per qualche aspetto ma peggiore per altri. Ad esempio la mia applicazione valuta esclusivamente il tempo impiegato dal processore ad eseguire 1 miliardo di assegnazioni ma non tiene conto dei tempi di I/O sulle memorie volatili e non, non considera minimamente le telecamere o la riproduzione audio. C'è poi l'aspetto soggettivo dettato sia dalle esigenze, ad esempio prendo Samsung e non Iphone perché ha il SAR più basso o perché Android ha più app free, ed in secondo luogo dettato da preferenze personali come ad esempio mi piace più la forma di un Samsung, oppure mi piace più un progetto italiano e prendo NGM o Stonex. Per eseguire un giusto test benchmark andrebbe eseguito il test in doppio cieco come con i farmaci per i quali si teme l'effetto placebo, occorrerebbe mettere le componenti di ogni dispositivo in scocche tutte uguali e poi eseguire tutte le operazioni. Questo può aumentare l'imparzialità del cliente ma non risolve comunque il fatto che in informatica, così come in tutte le scienze, non ci può essere un dispositivo migliore in assoluto ma solo il migliore in un determinato aspetto. Da questo punto di vista concordo pienamente con l'espressione che il numerino significa tutto e niente

    Utente disattivatoUtente disattivatoMattia Mercato


  • stefano lussignoli 18
    stefano lussignoli 15 ott 2015 Link al commento

    Curioso che il Note edge con S803 abbia solo 3000 punti in più del mio Note 3 con S800
    😅😅😅😅😂😂😂😂
    Duro a morireee!!!💪💪💪💪


  • Soncina Daniele 31
    Soncina Daniele 14 ott 2015 Link al commento

    rido, perché il oneplus one è al livello del note edge e quasi a quello del note 4 xD

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