Mark Zuckerberg non si dimetterà, sorpresi?

Frederic Legrand COMEO shutterstock 10988146312
© Frederic Legrand - COMEO / Shutterstock.com

L'anno da dimenticare di Facebook continua a peggiorare sempre di più. Dopo l'ultimo scandalo del New York Times, il CEO e presidente Mark Zuckerberg ha smentito le voci che affermavano che avrebbe lasciato il suo trono di re del social. Sorpresi? No, non credo proprio.

L'articolo del New York intitolato Ritardare, negare e deviare: come i leader di Facebook hanno combattuto la crisi è stata l'ultimo di tutta una serie di problemi che l'azienda ha affrontato quest'anno. Cambridge Analytica, l'ingerenza elettorale, i discorsi di odio: tutti questi fanno parte delle lotte quotidiane del social network. Con una rete di oltre 2 miliardi di utenti, Facebook si è dimostrato incapace (o forse restio) a mantenere in ordine i propri affari.

Zuckerberg ha anche detto che Sheryl Sandberg rimarrà nella sua posizione di COO. "Sono davvero orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto e spero che continueremo a lavorare assieme per i decenni a venire", ha detto nell'intervista. Secondo quanto riferito, la Sandberg era preoccupata che stesse per essere licenziata.

Una preoccupazione comprensibile se si considera che ha supervisionato le pratiche che hanno portato a Cambridge Analytica a raccogliere i dati personali di milioni di profili Facebook. Aggiungete il fatto che a settembre la Sanberg ha ammesso che l'azienda era troppo lenta ad agire in materia di privacy. In ogni caso, Zuckerberg spera che la coppia possa continuare questo eccellente lavoro per un altro decennio. Non so di cosa ti preoccupavi, Sandy.

Frederic Legrand COMEO shutterstock 1819856782
Zuckerberg non è estraneo alle telecamere. / © Frederic Legrand - COMEO / Shutterstock.com

Mi sono davvero sforzato per pensare ad un altro amministratore delegato di un'azienda che potrebbe sopravvivere a questa copertura negativa della stampa, gli scandali, l'attenzione da parte dei legislatori e dell'Unione europea e ancora non mi è venuto in mente un nome.

La Big Tech adora i disonesti schietti. Il tipo di geniale filosofo che dice quello che nessun altro pensa, in nome dell'innovazione e della creatività previste. Basta guardare l'ascesa e la caduta di Elon Musk, per vedere il ciclo completo in tutta la sua gloria. Zuckerberg deve ancora fumare una canna durante il podcast di Joe Rogan o sfogarsi su Twitter facendo innervosire gli investitori, ma onestamente, penso che probabilmente potrebbe farlo e passarla liscia.

Quello che mi colpisce ogni volta che vedo Mark Zuckerberg intervistato in TV (o davanti alle telecamere a testimoniare davanti al Congresso) è quanto sia poco abile a fare il politico con risposte evasive.

Alla CNN sembrava visibilmente terrorizzato, almeno a me, ogni volta che gli veniva posta una nuova domanda. Mi rendo conto che lui sa che l'inchiesta in corso non è di certo uno scherzo ma secondo voi quanti scheletri sta nascondendo il signor Zuckerberg nell'armadio?

Sapete cosa mi ricorda il suo comportamento? Sembra quasi si senta come mi sentivo io quando ero bambino e i miei genitori mi dicevano che volevano parlarmi. Sapevo che sotto c'era qualcosa. Avevo commesso un errore da qualche parte, le informazioni erano trapelate, la mia copertura era fallita e io ero nei guai per qualcosa. Ma cosa? Qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

Questo è l'aspetto di Mark Zuckerberg ogni volta che viene intervistato davanti alle telecamere. Spesso immagino il suo sollievo quando la questione è finita. "Oh, grazie a Dio. Mi hanno solo chiesto dei discorsi d'odio sulla nostra piattaforma. Phew, c'è mancato poco!".

Questa percezione è stata ripresa da Mark Weinstein, fondatore e CEO del social network pro-privacy e anti data-mining MeWe, che ha detto che l'espressione di Zuckerberg assomiglia a quella di un bambino che pensa di averla appena fatta franca, un po' peccaminosa e che fa finta che tutto vada bene. "Pensa di essere un maestro nell'inganno, ma è dolorosamente facile vedere la sua cattiva recitazione", ha detto Weinstein.

L'esperto di privacy online e autore di diversi libri sull'argomento raramente si trattiene quando parla di cosa pensa di Zuckerberg e sull'impero che gestisce. "Come sempre si difende con determinazione ed evita completamente le questioni centrali di cosa sia veramente Facebook (una società di marketing e dati transazionali) e cosa faccia Facebook (pedinare, spiare, mirare, bersagliare, manipolare, censurare). È tempo per tutti noi di uscire dalle grinfie di questa sonnolenta trappola per il lavaggio del cervello chiamata Facebook".

Ad ogni modo, sembra che Zuckerberg resterà aggrappato alla poltrona fino alla fine e gli auguro buona fortuna. Probabilmente è troppo tardi per smettere, l'importante è che l'ultimo ad andarsene spenga la luce...

Cosa ne pensate dell'ultima intervista a Mark Zuckerberg? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto.

Vai al commento (2)
Ti è piaciuto l'articolo? Per favore, condividilo!
Articolo successivo
2 Commenti
Commenta la notizia:
Tutte le modifiche verranno salvate. Nessuna bozza verrà salvata durante la modifica
Commenta la notizia:
Tutte le modifiche verranno salvate. Nessuna bozza verrà salvata durante la modifica

  • Silvio G. 17
    Silvio G. 24 nov 2018 Link al commento

    spero che possa sprofondare facebook..nn tanto così per dire. C'è il totale nn controllo su tutto. Le fake news sono a valanga, gente che fa cyber bullismo, pubblicità massiva(in qualche modo devono guadagnare ovviamente), totale assenza della privacy, gente rincoglionita che vive solo fare le storie,l e vedo sempre più gente lobomotizzata da questo social e similari. Se questa deve essere la tecnologia, allora stiamo più che andando incontro al futuro..stiamo tornando al periodo del homo di neanderthal.


    • Simone Scanu 14
      Simone Scanu 25 nov 2018 Link al commento

      Il problema non è Facebook o Internet in sé. Il vero problema è come le persone lo usano, è quello che mi fa davvero preoccupare Silvio :)