Samsung Galaxy Note 7: il design alla base del problema

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© nextpit

Nonostante il Samsung Galaxy Note 7 sia morto e sepolto si continua a parlare di lui, del resto il phablet sudcoreano aveva davvero tutte le carte in regola per primeggiare nella giungla delle telefonia mobile. Mentre il brand continua ad indagare circa le cause del problema, le indagini condotte da altri ingegneri mostrano un chiaro risultato: è il design la causa di tutto.

Siamo ancora in attesa dei risultati delle indagini portate avanti da Samsung che dovrebbero essere resi noti entro la fine dell'anno. Nel frattempo però il team di Instrumental ha deciso di andare a fondo alla questione per capire cosa sia stato a causare l'esplosione del dispositivo anche dopo la sostituzione della batteria avvenuta dopo il primo richiamo.

Il gruppo di ingegneri ha quindi deciso di acquistare un Galaxy Note 7 e di sottoporlo a diversi test (sempre tenendo a portata di mano un estintore in caso si necessità!). La batteria è stata estratta dal dispositivo per poter essere meglio analizzata. Dall'analisi è risultato che quest'ultima fosse costituita da diversi strati sottilissimi: uno di ossido di litio e cobalto (positivo), uno di grafite (negativo) e due strati elettrolitici che li tengono separati e consentono la circolazione degli ioni. Gli strati di separazione, secondo Instrumental, erano troppo sottili comportando così un surriscaldamento e la conseguente esplosione.

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Design, batteria e vetro: la combinazione letale al Note 7! / © The Verge

A costare la vita del povero Note 7 è stato il suo design. La batteria è stata incastonata in un vano metallico particolarmente stretto. A ciò si aggiunge un rivestimento in vetro (che, rispetto all'alluminio, si deforma con più difficoltà), una combinazione letale che ne ha comportato l'esplosione. Voler garantire un dispositivo elegante senza rinunciare ad una potente batteria di 3500 mAh è stato letale al povero phablet.

La spiegazione degli ingegneri di Instrumental sembra filare dritta ma aspettiamo di ricevere i risultati ufficiali del brand per chiarire una volta per tutte questa scottante faccenda.

Cosa ne pensate di questa teoria? La ricerca dell'innovazione che spinge i brand ed i team a sperimentare ed a spingersi oltre vale la candela? 

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Jessica Murgia

Jessica Murgia
Global Head of Content

Dal 2014 ad APit alla ricerca di nuovi dispositivi da testare e storie da raccontare.Il Sony Ericsson Xperia Pro rosso è stato uno dei suoi più grandi amori. Nell'armadio, oltre a racchiudere ogni tipo di outfit, nasconde vecchie console, videogiochi (il Gameboy giallo è uno di questi), indossabili e dispositivi Smart Home di ogni sorta. Viaggiatrice incallita, non riesce a fare a meno di immergersi nella lettura, nella musica ed in acqua!

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4 Commenti
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  • 11
    Samuel Turrini 7 dic 2016 Link al commento

    Secondo me la tesi è giusta perché tempo fa avevo letto un articolo sulla pagina di Samsung dove dicevano che i possessori di note7 che non avevano rispedito indietro i galaxy dovevano per forza fare un aggiornamento il quale riguardava appunto solo l'uso di una percentuale di batteria ovvero che la carica non arrivavano più al 100% ma si fermava al 70%
    Secondo me Samsung sa già qual'è stato il problema


  • Alessandro Agostini 33
    Alessandro Agostini 6 dic 2016 Link al commento

    Una vita fa prepravo la tesi proprio sulle batterie e la tesi esposta potrebbe essere giusta

    Jessica Murgia


  • amicocatopleba 26
    amicocatopleba 5 dic 2016 Link al commento

    Io sta fissa di fare smartphone sempre più sottili non l'ho mai capita. Pare che se sono due o tre millimetri più spessi succede il finimondo.

    Jessica Murgia


  • mikronimo 19
    mikronimo 5 dic 2016 Link al commento

    Eleganza e spessore non sono mai stati in conflitto, se non agli occhi di quelle persone che leggono le schede tecniche e per una differenza di 1 (UNO) millimetro, fanno la loro scelta; questo lo sa il marketing, che lo passa al reparto ingegneria; il risultato sono miliardi buttati e figure pessime...

    Jessica Murgia

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